DALL'INFERNO (2004)

Dall’Inferno
Dedicato a Pasolini, Tarkovskji, Müller, Manganelli.

di Fabrizio Arcuri e Elio Castellana
con Miriam Autori, Matteo Angius, Rita Bucchi, Paloma Calle, Paola Cannizzaro, Elio Castellana, Nicola Danesi de Luca, Pieraldo Girotto, Otto – Marco Mercante
direzione tecnica Diego Labonia
scene Paolo Felicetti, Scenapparente
video Gianluca Stuart
costumi Rita Bucchi
musiche Gerardo Greco

produzione Accademia degli Artefatti con la collaborazione di Teatro Mercadante di Napoli e Teatro Florianproposta di Pescara


Ore 8.46: il primo aereo entra nella prima Torre Gemella. È a partire da quest’attimo che si snodano sfocature e digressioni in una continua dissolvenza incrociata, per cui la morte di Pasolini si sovrappone alle peripezie di un tenero clown, l’intervista a un politico si trasforma nella performance di uno stupito crooner alle prese con gli orrori di una Beslan immaginaria mentre le sequenze consumate delle decapitazioni irakene s’infiltrano, senza soluzione di continuità, nei sogni ad occhi aperti di un’infanzia tremula. Uno zapping schizofrenico senza un preciso centro narrativo (l’arte dello zapping ne ha mai avuto uno?) in cui tutto scorre da un evento all’altro, da un immagine all’altra sprofondando dal palcoscenico in un studio televisivo, da una stazione radiofonica in un set fotografico dove nulla ha la forza di essere più vero di quanto non sembri.
Il tempo si dilata in quell’istante in cui si palesa la tragedia del contemporaneo, in cui la realtà si mescola con la sua rappresentazione mediatica. Non è una critica, ma una constatazione: la realtà è solo un aspetto delle cose e non è detto che sia il più interessante.
 

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