PINOCCHIO

teatrodelleapparizioni
PINOCCHIO
di Joël Pommerat
da Carlo Collodi
traduzione Maruzza Loria
regia Fabrizio Pallara
con Dario Garofalo, Paola Calogero, Valerio Malorni, Adonella Monaco, Viviana Strambelli
musiche Valerio Vigliar
scene Sara Ferazzoli, Fabrizio Pallara
luci Fabrizio Pallara
costumi Laura Rhi-Sausi
maschere Ketut Molog, I.B. Ari R Bawa
realizzazione scene Sara Ferazzoli, Laura Rhi-Sausi, Francesco Picciotti
aiuto regia Francesco Picciotti
organizzazione Sara Ferrari
produzione teatrodelleapparizioni e Area06
coproduzione Face à face – Parole di Francia per scene d’Italia 2011 e accademia degli artefatti
con il contributo di GRUPPO MAZZILLI SRL
si ringraziano Antonio Pallara, Giovanni Calogero, Veronique Vergari, Davide Serracini
nell’ambito del progetto Face à face – Parole di Francia per scene d’Italia

spettacolo per tutti a partire dai 6 anni
durata 75’

Debutto: 29 dicembre 2010 - Piccolo Eliseo Patroni Griffi, Roma

Un uomo appare sulla scena pronto a raccontare la sua storia, per ricordare e condividere un’avventura. Un alternarsi costante di narrazione e azione trascina gli spettatori nel mondo fantastico del protagonista, un mondo che pare trovarsi su un sottile confine, tra realtà e sogno, laddove paure e aspirazioni, speranze e delusioni si mescolano in un insieme di sensazioni indecifrabili. Ogni volta la ricerca di un interlocutore, del pubblico con cui confrontarsi, a cui porre delle domande diventa un respiro, una pausa per riflettere.
È un teatro nel teatro lo spazio in cui viene raccontata la storia di un burattino, la storia della crescita, una trasformazione continua che appartiene al cammino di ogni bambino per diventare grande. Qui Pinocchio, già adolescente, è alle prese con questa faticosa lotta.
Eroe senza tempo si muove e viene mosso dai personaggi che lo accompagnano e lo ostacolano nella sua straordinaria avventura tra lo stupore delle scoperte, la seduzione e il fascino delle cose proibite, la necessità di imparare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e il costante conflitto tra l’obbligo dei suoi doveri e la possibilità di scegliere.
Una rivisitazione, quella di Joël Pommerat, tradotta scenicamente dal teatro delle apparizioni, in cui il linguaggio, i protagonisti e i temi diventano contemporanei e la realtà si fonde con la fantasmagoria della celebre fiaba che ci racconta che per raggiungere il cielo si deve nascere due volte, come fanno gli uccelli o come fanno i burattini per diventare esseri umani.

Estratti rassegna stampa


"Lo spettacolo [...] diretto da Fabrizio Pallara, adatto a tutti dai 6 anni in poi, è una rivisitazione trasformistica a base di maschere, effetti ottici, linguaggi poetici e stupori tali, che il Paese dei Balocchi diventa anche un sogno occidentale di migranti remoti."
Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica, 3 gennaio 2011.

"È uno spettacolo elegante e coinvolgente il «Pinocchio» che il Teatro delle Apparizioni ha messo in scena a partire dalla riscrittura del drammaturgo francese Joël Pommerat [...] Elegante e minimale è la scena, come ci ha ormai abituato questa formazione romana".
Graziano Graziani, indipedia.it

"La regia che ne trae Fabrizio Pallara è di grande eleganza, di felice intuizione scenica e stilistica, determinante ne è il disegno di delicatezza e la genuinità del tocco che non ha bisogno di effetti speciali “specializzati”, ma si fida delle sue mani e non cede alla facilità d’associazione, scegliendo la poesia a dispetto della suggestione."
Simone Nebbia, teatroecritica.net

"Il testo di Joël Pommerat e la regia di Fabrizio Pallara ne restituiscono [al Pinocchio di Collodi] tutto il sapore quasi metafisico, essenziale e stilizzato al tempo stesso".
Luca Ribustini, 4arts.it, 4 gennaio 2011

"Gli adulti e i bambini si affezionano immediatamente a Pinocchio. [...] il regista guida gli spettatori a entrare nella storia, nei luoghi dove avvengono relazioni e conflitti, delineando nel contempo la fisionomia stessa dei vari personaggi e i loro rapporti. [...] i differenti quadri producono elettrizzanti fantasmagorie o, viceversa, situazioni più pacate, ma comunque sempre di intensa liricità".
Letizia Bernazza, liminateatri.blogspot.com, 4 gennaio 2011

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